lunedì 10 aprile 2017

Acquistare un Honda G' - DASH


Comprare un Honda G’- Dash è un’operazione che richiede una particolare attenzione, si tratta infatti di uno scooter che ha ormai 27 anni e che nella maggior parte dei casi è passato attraverso più proprietari. Va inoltre detto che la carrozzeria è interamente realizzata in plastica ed anni di smontaggi e rimontaggi, spesso approssimativi, possono aver danneggiato i delicati attacchi che assicurano tra loro le varie parti della carena. Oltre a ciò, bisogna considerare che la stragrande maggioranza dei proprietari di un Honda G’- Dash non ha resistito al fascino di modificare il proprio mezzo, circostanza questa che non sempre coincide con affidabilità e durata del motore. Comprare un motorino completamente originale, significherà avere tra le mani un oggetto sicuramente più affidabile e di maggior valore rispetto ad uno modificato che inevitabilmente sarà più usurato nelle proprie componenti meccaniche.
Prima di passare a vedere nel dettaglio i vari aspetti da considerare per fare una corretta valutazione sullo stato del mezzo in esame, bisogna ricordare che il G’- Dash è stato prodotto in 2 sole colorazioni nero (NH 1) e rosso (R 134) e che gli esemplari importati in Italia di quest’ultima colorazione sono stati molto meno rispetto a quelli neri, risultando quindi più rari e ricercati.
Un oggetto restaurato potrà avere un valore di mercato considerevole se riassemblato con parti di carrozzeria (ormai quasi tutte esaurite) e meccanica originali Honda, qualora invece per compiere il restauro siano state utilizzate componenti commerciali o semplicemente riverniciate, il valore del mezzo sarà ovviamente inferiore.
Stesso discorso va fatto per i documenti dello scooter che è preferibile siano originali dal momento che, quelli duplicati possono concorrere a far diminuire il valore del mezzo. Per i collezionisti più esigenti, anche il manuale originale delle istruzioni originale Honda  può rappresentare un valore aggiunto in grado di far lievitare il prezzo del proprio oggetto del desiderio.
Alla luce di quanto esposto fino ad ora, si può affermare indicativamente che il valore di mercato di un Honda G’- Dash varierà tra i 1.600 euro, per un mezzo in discrete condizioni, fino ad arrivare ai 3.500 euro per un esemplare perfettamente conservato o restaurato con tutte componenti originali Honda. Tuttavia, trattandosi di un oggetto da collezionismo destinato ad una ristretta nicchia di amatori, non c’è da stupirsi se il suo valore commerciale presso i non addetti ai lavori oscilli tra i 400/500 euro. Tale circostanza tuttavia, potrebbe favorire la conclusione di ottimi affari laddove ci si imbattesse in un ignaro possessore, convinto di avere tra le mani un vecchio e comunissimo scooter.
Entrando nel merito degli aspetti ai quali prestare attenzione in sede di acquisto, la prima cosa da verificare è che tutti i pezzi della carena combacino tra loro, nella maggior parte dei casi un disallineamento degli stessi indicherebbe che il telaio dello scooter è storto.
Controllare che lo scudo aderisca perfettamente al controscudo, il G’- Dash, contrariamente ai modelli della serie Honda Dio, non ha viti che uniscono questi 2 elementi, l’aderenza è garantita solo da attacchi in plastica  che, se non si presta attenzione, possono facilmente rompersi.

Verificare che il puntale anteriore sia integro e non presenti segni di usura o spaccature, evenienze queste che potrebbero essere il frutto di un urto frontale nel quale forcelle e piantone dello sterzo storcendosi abbiano danneggiato l’elemento in questione.
Il cupolino deve combaciare perfettamente al portastrumentazione, possibilmente senza l’aiuto di bulloni posti nella sede degli specchietti, spesso utilizzati per ovviare alla mancanza degli appositi agganci in plastica. Controllare che la parte sotto al faro non presenti crepe o spacchi.
Il faro deve essere ben saldo e non deve avere gioco, esso è fissato nella parte inferiore del cupolino da un bullone che ne regola l’inclinazione. Nella parte superiore è invece fissato internamente al cupolino tramite due attacchi in plastica.
Le lampadine del faro anteriore sono da 18W e di colore giallo, verificare che siano funzionanti sia nella posizione anabbagliante che in quella abbagliante. Le lampadine originali sono prodotte dalla Stanley (34901-GR1-881) e costano 22,00 euro + IVA l’una. Verificare che le forcelle idrauliche Showa HD-SUS siano cariche e non inchiodate, controllare inoltre la tenuta dei paraoli (91254-GN1-013) posti sui gambali, qualora ci fossero tracce d’olio ciò indicherebbe la necessità di una loro sostituzione.
La gomma anteriore deve essere consumata in maniera omogenea, se così non fosse ciò potrebbe evidenziare che il cerchio anteriore è storto. In origine l’Honda G’- Dash monta pneumatici Bridgestone Molas 80/90-10 (Ant. 44711-GZ0-003 Post. 42711-GZ0-003) ormai fuori produzione da anni. In alternativa si possono montare vari tipi di pneumatici Dunlop o Irc. Verificare il corretto funzionamento del contachilometri assicurandosi che il cavo (44830-GZ0-000) che si inserisce nel rinvio posto sul cerchio anteriore non sia danneggiato o sbucciato. Il disco originale da 160 mm (45121-GZ0-000) non deve essere graffiato o troppo consumato, in caso contrario ciò sarebbe indice dei molti chilometri percorsi dallo scooter.  Le leve dei freni devono essere dritte e non devono avere una oscillazione eccessiva, quella che aziona il freno anteriore (53175-GW2-003) deve potersi azionare in maniera fluida, se così non è occorrerà sostituire la meccanica della pompa del freno ricorrendo all’apposito kit di revisione (45530-471-831). Se azionando la leva del freno sinistra (53178-GW2-000) si dovesse notare una certa pastosità e la tendenza ad inchiodarsi, sarà necessario sostituire il cavo del freno posteriore (43450-GZ0-000). Se invece essa risultasse troppo morbida, provare a stringere il dado posteriore che regola la tensione del cavo del freno. In mancanza di apprezzabili miglioramenti, si dovrà procedere alla sostituzione delle ganasce posteriori.
Verificare che non ci siano perdite di benzina dalla vaschetta del carburatore. Controllare che il basamento del collettore non presenti tracce di pasta siliconica, ciò potrebbe indicare che le guarnizioni dello stesso sono rovinate o addirittura completamente mancanti.
La scatola del filtro dell’aria deve essere ben fissata al Venturi del carburatore a mezzo di un’apposita fascetta metallica, ed al carter motore tramite 2 bulloni da 10 mm. Nel caso in cui lo scooter monti un pneumatico posteriore di dimensioni maggiorate, fare attenzione che lo stesso non tocchi sulla scatola filtro controllando che la spalla sinistra della gomma non sia consumata in maniera anomala. L’ammortizzatore originale è di colore grigio con molla nera (52400-GZ0-003) ed ha un diametro piuttosto modesto. Verificare che non presenti perdite di olio, che non sia scarico o storto, eventualità queste tutt’altro che remote dopo anni di utilizzo e migliaia di chilometri percorsi lungo le strade accidentate delle nostre metropoli.
Nella parte del carter sotto alla scatola del filtro dell’aria, per l’esattezza sul coperchio dell’alloggiamento degli ingranaggi, sono incisi i numeri di matricola del blocco motore AF18E e la sigla BSV G50 identificativa dei carter motore originali dell’Honda G’- Dash.
Il cavalletto deve mantenere lo scooter in posizione perfettamente dritta, se ha gioco potrebbe essersi ovalizzata la sede nella quale è posizionato il perno che lo fissa al telaio. Nella parte inferiore sinistra del mezzo, visibile sotto alla pedana, si trova il numero di telaio dello scooter, esso deve riportare la dizione BSV Gp seguita da 4 cifre impresse tra 2 stellette a 5 punte o tra 2 asterischi.
Verificare che la marmitta Goshi riporti impresso, nella parte della fodera satinata orientata verso il pneumatico, il codice Honda 18300-GZ0-000 identificativo dello scarico originale del G’- Dash. Qualora la sigla presente sulla Goshi dovesse essere 18300-GAH-780, ciò vorrà significare che ci si troverà davanti ad una marmitta dell’Honda Dio ZX con motore verticale, ad una prima analisi esteticamente uguale, ma diversa nella meccanica interna e nella curvatura del collettore. Verificare che la parte del carter sulla quale sono presenti i bulloni che fissano la marmitta sia integra e non presenti crepe o spaccature probabilmente causate da impatti contro marciapiedi.  
Verificare che il codino posteriore sia ben fissato al telaio e non si muova, spesso infatti questo elemento viene impropriamente utilizzato come una maniglia, causando inevitabilmente la rottura degli attacchi dello stesso. A causa del differente tipo di plastica con la quale è realizzato, la verniciatura del codino potrà risultare leggermente più opaca rispetto a quella del resto della carrozzeria. La maniglia (50325-GY3-010) per alzare e spostare lo scooter, è integrata nella vaschetta nella quale è posizionata la batteria, ed è accessibile attraverso l’apposita rientranza presente sulla fiancata sinistra nella parte che si trova immediatamente sotto alla sella. La ruota posteriore deve essere perfettamente in linea con il parafango (80105-GZ0-000), in caso contrario verificare che il supporto motore (50350-GZ0-000) o il telaio non siano storti.
I fascioni devono aderire perfettamente al codino senza lasciare spazi vuoti. La sella deve essere  morbida e gommosa, ma nella maggioranza dei casi, a meno che non sia stata sostituita con una nuova, risulterà più o meno scivolosa, secca o peggio crepata. Queste circostanze non sono altro che il risultato degli eventi atmosferici che inevitabilmente, nel corso di quasi 20 anni, hanno accompagnato lo scooter. Se sulla parte posteriore della sella è presente la scritta Honda vorrà  dire che questa sarà stata acquistata nuova in un secondo tempo. Le selle dei G’-Dash importati in Italia infatti, non recavano alcuna scritta dal momento che, come visto in precedenza, la BSV Motor Company una volta importati questi scooters in Italia ne cambiava il nome in BSV Gp, rimuovendo tutte le scritte e gli adesivi originali Honda .
Controllare che le lampadine del gruppo ottico posteriore siano funzionanti e che le plastiche dello stop (33702-GZ0-003) e delle frecce (Sx. 33753-GZ0-003 Dx. 33703-GZ0-003)  non siano danneggiate, troppo sbiadite o opacizzate.
Una volta sollevata la sella controllare che il serbatoio non sia arrugginito, vicino al galleggiante deve essere presente l’adesivo bianco che riporta il modello dello scooter (SU50 MK) ed il colore dello stesso: nero (NH 1) o rosso (R 134). Qualora il codice colore indicato sul serbatoio differisca dal colore del mezzo in oggetto, ciò dimostrerà inequivocabilmente che lo scooter è assemblato con pezzi di provenienza diversa. Sollevare il coperchio rettangolare in plastica (50326-GY3-000) che nasconde la batteria (31500-GM4-047), verificare che gli attacchi della stessa non siano ossidati e che essa non presenti perdite di acido nella parte inferiore.

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